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giovedì 27 aprile 2017

C’E’ UN GIUDICE A ROMA. UNA ORGANIZZAZIONE DI CASTA DEVIATA E SEGRETA.



Per cogliere la portata geniale e grande consapevolezza del primo articolo che segue occorre spiegare che una parte delle intuizioni sullavicenda sono risultate confermate ex post  attraverso una accurata ricostruzione sin dagli anni novanta, con grande attenzione alle PROVE DIRETTE (audio registrazioni tra presenti, audio registrazioni di telefonate, audio registrazioni ambientali legittimate dallo stato di necessità) e la testimoninanza di chi, incaricato o di sua spontanea volontà, ha riferito esattamente di cosa si muovesse intorno a Paolo Ferraro sin dal suo ingresso in magistratura e almeno sin dagli anni novanta, riscontrando non solo riferimenti e relazioni ma un “fascicolo” fondamentale . "LA TESTIMONIANZA STORICA RETROATTIVA DELLE ATTIVITA' DI MANIPOLAZIONE ACCERCHIAMENTO E DESTABILIZZAZIONE". 
Tutto è stato dettagliatamente illustrato passo dopo passo LA COMPLETA RICOSTRUZIONE DAL 1992: LA PROCURA DEVIATA SAPEVA ED ORDIVA
E il ruolo di chi accerchiava la vita di un magistrato stimato, invidiato e temuto per intelligenza, capacità ed indipendenza è emerso proprio intorno al cuore dei rapporti interpersonali: amicizie deviate da sempre, che in silenzio covavano, che scoperte e prese in castagna operavano sin daglianni novanta e prima. ESCONO ALLO SCOPERTO ... INCASTRATI   ma soprattutto 2.0 IL NONO GIRONE MASSONICO FRA MASSONICO MILITARE DELLA BORGHESIA DI STATO DELLE PROFESSIONI E DELLA CULTURA ACCADEMICA.
La sintesi sistematica ha dato in conclusione conto di realtà sotterranee e gruppi, analiticamente e con prove dirette inoppugnabili,  a chiusura di un lavoro  durato quattro anni e mezzo.
Nel corpo del secondo articolo in questa mail un indice ragionato 
                                                           
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C’E’ UN GIUDICE A ROMA. UNA ORGANIZZAZIONE DI CASTA DEVIATA E SEGRETA. 
UN GLADIO NEL VENTRE DELLA DEMOCRAZIA.
di Luciano Garofoli 

Vorrebbero far calare il sipario in maniera ridicola e tragica su una vicenda che ha dell’incredibile e che per certi versi sembra Kafkiana. Ma è sempre più impossibile.

Gli elementi di un feuilleton fin siecle ci sono tutti e il mix che ne deriva è davvero esplosivo. 

Cerchiamo di ripercorrere a grandi linee questa intricata quanto assurda vicenda iniziando dal principio.

Tutto comincia quando negli anni settanta ci si deve schierare, si deve prendere una posizione netta, precisa, senza mezzi termini se si è in buona fede e se si crede che sia un dovere dare il proprio contributo grande o modesto che sia, per cambiare il mondo, combattere l’ingiustizia, lottare per la libertà e la dignità dell’uomo che in quanto tale è necessariamente soggetto di rispetto e di dignità.

E Paolo Ferraro si schiera, sì come tanti seguendo quelle teorie che più sembravano voler poter dare all’umanità giustizia, uguaglianza libertà. Si identifica con la sinistra, con quella più radicale, più estremacon Lotta Continua, poi con il Manifesto, Partecipa alle manifestazioni, lotta, s’impegna scrive articoli infuocati ma mai banali, intelligenti cosa che lo pone sotto una certa luce più vivida e diversa. Ma ll nostro unisce lo spirito guerriero anche ad una profonda coscienza ed un alto senso del dovere: studia, con impegno, non va a rimorchio del “sei politico” non lo vuole, lo aborrisce, lo fugge vuole quello “che merita”, quello che la sua intelligenza viva e corposa può ottenere e rivendicare con orgoglio. Rivendica una formazione cristiano sociale e “marxiana” ed il senso di militanza culturale ed intellettuale : conoscere tutto ciò che l’opinione ufficiale e la conoscenza tecnica richiedono, a menadito, e sovrapporre ricerca libertà di pensiero approfondimenti e punti di vista alternativi con il metodo ed il rigore appresi sin dal liceo, grazie al suo professore Marcello Vigli, uno dei fondatori della rivista cattolica COM Nuovi Tempi.


Si laurea in Giurisprudenza con media anche a pieni voti, lavora dall’età di 20 come impiegato pubblico, fà esperienze di sindacato, politiche, scrive su giornali, passa per gli uffici legislativi o legali di una parte dello Stato , continua a fare l’assistente in facoltà, poi fa il concorso in Magistratura, lo supera brillantemente senza spintarelle, raccomandazioni, raggiri o meriti di combattente e resistente ad oltranza.


E qui, presa coscienza che il Magistrato è super partes e che deve applicare quanto la Costituzione di questa disgraziata, parolaia, smidollata ed anche insanguinata, Repubblica, e le sue leggi impongono : fù una scelta dicotomica e per lui anche dolorosa: fare il Magistrato e non fare più politica. Cioè mantenere sì le proprie posizioni ideologiche, ma svolgere in modo imparziale il proprio lavoro di rendere giustizia, anzi con una imparzialità fondata sui valori della costituzione, ancor più determinata e motivata .


Nonostante la sua ”cristallina” militanza a sinistra che certamente non mette in discussione la sua fede politica, all’interno di Magistratura Democratica i suoi ex compagni non sono poi così solidali con lui e le sue prese di posizione non sempre sono seguite ed apprezzate, quasi vi fosse una differenza impalpabile ed a lui incomprensibile . Ma  lo stimano e  lo temono e ritengono “ingombrante “.


Nel 1991 e 1992 Paolo Ferraro schierato accanto a Falcone eBorsellino , in uno scontro interno alla corrente dei magistrati, a lui allora parzialmente incomprensibile nelle sue ragioni profonde . Poi capirà e divulgherà in questo anno dal maggio in poi, la chiave di lettura “appresa” .


Adesso immaginate quello che deve aver provato una persona di questa fatta quando, esperto in vari settori, anima riconosciuta per doti organizzative e di informatizzatore delle attività giudiziarie, da anni in conflitto con una area tanto lontana e avversa quanto apparentemente vicina, a cinquantatre anni , all’improvviso, scopre un nuovo mondo di nefandezze, di raggiri, di violenza e quel che peggio di applicazione di mezzi e sistemi di condizionamento e di riduzione di persone in uno stato di servaggio e schiavitù anche psichica. Come una voragine gli si aprono davanti chiavi di lettura e scenari grotteschi impensati, mentre da sempre criticava consapevolmente andazzi coperti e trasversalità , senza averne però colto il profondo ed occulto humus, ma per assenza di informazioni e conoscenze (nascoste queste a tutti, esotericamente forse ma in nome del segreto militare di Stato anche).

La sua ultima compagna di allora , che viveva in una palazzina all’interno della Cittadella della Cecchignola la sede di diversi e importanti Comandi militari dell’esercito italiano ma anche di civili abitazioni destinate ad ufficiali e sottoufficiali militari, era stata oggetto di una serie di trattamenti di condizionamento mentale esercitati attraverso alcuni programmi speciali studiati prima nei lager tedeschi e poi ulteriormente sviluppato e perfezionato dai servizi americani che di quei programmi si erano impossessati. Il giudice Ferraro, insospettito da strani movimenti che avvenivano nel condominio in cui era l’appartamento che condivideva con la compagna, e dopo aver sommato decine e decine di dubbi e rilevazioni di fatti e circostanza poco chiare ( che chiama ironicamente i cento indizi zero ) decise di procedere ad una serie di controlli attraverso la registrazione compiute con un computer portatile lasciato apposta acceso all’interno della abitazione in cui viveva nella Cecchignola con la compagna ed il figlio dodicenne di lei. Il risultato fu devastante: a precisi comandi vocali impartiti da alcune persone il soggetto si trasformava completamente e compiva atti e poneva in essere comportamenti davvero umanamente degradanti. In queste situazioni off limits venivano coinvolti, oltre ad altre persone anche dei minori su cui si consumavano degli atti di pedofilia e di violenza morale e fisica.

E’ ben vero che la procedura usata ( registrazione ambientale ) non era conforme al dettato della legge, ma per il principio giuridico dell’urgenza e dell’urgenza che la situazione richiedeva i mezzi usati diventano, de iure, leciti ed ammissibili.

Da magistrato prima, ma anche da persona cosciente e consapevole della responsabilità morale che doveva essere assunta, il dottor Ferraro si rivolse subito nel novembre del 2008 alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo che venisse aperto un procedimento e svolta un’indagine approfondita sui fatti da lui denunciati. Il comportamento della Procura fu molto più sconcertante: il consiglio di riposarsi e ricorrere ad assistenza, le prove fornite erano delle mere patologiche congetture, non sufficienti e molto indiziarie1. Contemporaneamente si faceva capire al magistrato che sarebbe stato meglio lasciar perdere “ togliti fuori da questa storia “ , in quanto in ballo venivano chiamate istituzioni assolutamente intoccabili come le Forze Armate e la stessa Magistratura.

A questo punto le massonerie coinvolte nell’affaire, e che avevano trovato il modo per infilare il puro magistrato in una situazione da ricatto o addirittura tentavano di fargli fare inconsapevolmente il “cursus honorum “ dei poteri forti e deviati, per indurlo a passare da una altra parte rispetto ai suoi valori ed ala legalità costituzionale, cominciarono a cercare di eliminare il pericolo Paolo Ferraro “consapevole”, che nonostante tutto continuava coerentemente per la sua strada, senza paura e senza minimamente pensare di scendere a compromessi o peggio a mercanteggiare sulla questione.

Viene occultamente accerchiato da psichiatra deviato, al cui ausilio era ricorso per “tutelare e salvare la donna della Cecchignola ed il bambino , mentre una ridda di rapporti di mistificazione e nascosta relazione si intessono tra alcuni parenti che scoprirà vicini od avvicinati da queste aree deviate, una moglie separata e fattagli conoscere dall’ambiente della Procura, anche essa imparentata e legata a poteri forti di rilievo internazionale ( ma lui scherzosamente chiosa ancor oggi “ a me Lucio sembrava un giuggiolone professore universitario sciapito e troppo didascalico “ , mentre le fortune sospette del ricco fratello avvocato, da sempre oggetto di suoi strali, privi di acrimonia, ed allontanamento cautelativo, gli sarebbero esplose innanzi nella loro evidente “matrice “.

Dopo tutta una serie di intimidazioni implicite e non, un pomeriggio del maggio 2009, mentre analizzava nuovamente gli audio e stava giungendo a conclusioni definitive ragionate e ovviamente preoccupate, mentre la vicenda era stata letteralmente “tombata “ in sede giudiziaria, si vide comparire sulla porta di casa, tratto in un tranello dalla ex moglie separata, due vigili urbani, tre infermieri una psichiatra mai vista un medico di supporto e sotto casa appostati i due fratelli e anche un figlio anagrafico di primo letto, ed un messo comunale, oltre a due infermieri. La psichiatra dinanzi a un comportamento attonito e stupito, avvisati a voce dal dott. Ferraro i due vigili urbani della gravità di quello che stava accadendo, improvvisò contro ogni evidenza una “certificazione “ al volo, e il giudice Ferraro fu coattivamente condotto presso l’ospedale Santandrea che aveva posto disponibile , contro la sua volontà, impossibilitato a difendersi . Il giudice arrivato ivi denuncerà immediatamente fatti e contesti, ma ragionando sul da farsi con il medico di turno, palesemente non attivo e non partecipante all’agguato , di entrare nell’ospedale, consapevole che non aveva altra scelta. Lì per due giorni letteralmente a spasso fuori dalla struttura , compilando test che, fatti di recente “non emergere” e poi recuperati , dimostravano ovviamente il suo perfetto stato di piena salute , salvo il “lieve stress” da sequestro di persona, avrà un incontro con altro psichiatra richiesto all’esterno e appartenente alla struttura alla quale era destinato che stilerà una perizia falsa gravissima, dal giudice Ferraro ora documentata . Nell’imbarazzo palpabile, e tra i commenti disincantati ma carichi di simpatia del personale addetto al reparto, subirà allora un iter “controllato” , pur dichiarando di voler uscire e sotto permanente minaccia del TSO ( procedura e provvedimento mai attivati ) addirittura da lui fatta verbalizzare nella cartella clinica, a futura memoria . La somministrazione inizialmente massiccia di un prodotto dannosissimo per i sani, e che incide sulle facoltà mentali e sui collegamenti delle sinapsi ( RISPERDAL  che disperde la memoria ed il ricordo e le funzioni cerebrali), e di altro, lo terrà annichilito , consapevolmente appiattato e stordito, ma scriverà a mano la denuncia ed il promemoria dei fatti. Una degenza coartata, alla quale, sotto la minaccia sopra indicata, non potè sottrarsi, e un controllo prolungato volto a vagliare se o meno vi fossero segnali di consapevole volontà di denunciare e proseguire nella strada coerente con la sua storia, la sua sensibilità, il suo stesso ruolo .

Dimesso certificando la sua sanità di mente ed un mero episodio di “psicosi” transeunte, “senza altre indicazioni”, da “eccitazione reattiva” capirà poi che era finito nella struttura ospedaliere “sbagliata”, cioè non organica al grumo deviato e pericoloso che aveva agito, come confesserà ai suoi avvocati, a distanza di tempo, lo stesso primario della struttura intimidito e preoccupato. Ben altra e più grave era la sua sorte predestinata premeditata e organizzata da un grumo "nazistoide" servizievole.

Al lavoro sino al giorno del suo sequestro, in ferie con domanda gestita dal suo personale che scioccato testimone della operazione lo aveva affiancato e sostenuto, tornato in servizio lo stesso giorno delle sue rapide dimissioni da parte della struttura, e continuando a lavorare con la fatica suppletiva comportata dalla tortura chimico farmacologica inflittagli e costantemente monitorata (analisi del sangue) verrà lasciato “tranquillo“ come un leone ferito nella grotta, sino al febbraio 2010 quando scoprirà che addirittura ad un primo avvio tentato di una procedura per dispensa, con richiesta subito archiviata, era succeduto un secondo avvio di dispensa da lavoro. Capirà allora quale fosse la posta in gioco, che si voleva eliminarlo dala magistratura e che non si sarebbe fermato il coagulo che aveva agito sotterraneamente, chissà da quanto tempo. Nel luglio del 2010 si concluderà la seconda procedura con un nulla di fatto, archiviata anche questa per assenza di elementi, mentre continuava in silenzio a lavorare come sempre e dovendo anche chi si era attivata dovuto ammettere che tale era la situazione lavorativa del giudice Ferraro.

Dall’agosto del 2010 l’indomito giudice , ripartirà, scegliendo la via della verità e della legge, ricostruendo minuziosamente dati, fatti, ascendenze, rapporti , e poi, con ausilio di due avvocati coraggiosi, arriverà letteralmente ad incastrare il primario del Santandrea con sue ammissioni inequivoche .

Nel frattempo tra minacce e pressioni, avvertendo come suo costume di magistrato impegnato , i colleghi di ufficio, scoprendo però che il livello di omertà o partecipazione non passiva era più esteso all’interno dei vertici della Procura, di quanto avesse potuto immaginare arriverà sino al gennaio 2011, Lì una ennesima riapertura del procedimento per “dispensa“, per intimidirlo od eliminarne definitivamente la “ingombrante “ e “autorevole “ presenza. Ricostruirà anche le ragioni personali e antiche, antefatti da lui sottovalutati, da persona sana e serena , non in grado nemmeno di pensare a complotti orditi, allucinanti ed assurdi.

Al gennaio 2011 ripartito il tentativo, pronto al confronto con una realtà da lui prima non potuta cogliere , preparerà un memoriale che rimane pubblico agli atti della storia, denuncerà il tutto con una congerie di prove e dati , il 7 marzo del 2011, e continuerà a lavorare come sempre, sorvegliando la cordata criminale che lo aveva assediato.

Siccome le disgrazie o le fortune, a seconda dei punti di vista, non vengono mai sole, il Dottor Ferraro, per puro caso, non solo sventò con l’aiuto intelligente del suo personale un tentativo di infiltrazione del 14 e 15 marzo 2011( una relazione di servizio che la dice lunga su quanto e come si muovesse attorno a lui) e vide uscire dalla stanza del collega che più direttamente sorvegliava ( annotandone rapporti e frequentazioni in ufficio pomeridiane ed anomale) il 27 marzo 2011 alle ore 19 c.a , una bella donna mora che lo colpì moltissimo. Lì per lì non dette alcuna importanza al fatto anche se aveva annotato che la cosa avveniva con molta circospezione e molta “discrezione” da parte del collega. Solo alcune settimane più tardi, leggendo i quotidiani, si poté rendere conto che la signora bruna altri non era che Melania Rea od una donna identica a lei. Forse era andata dal magistrato inconsapevole e ivi condotta, cadendo in un trappola, per denunciare l’attività di questi gruppi segreti, di queste cellule massoniche deviate, all’interno dell’Esercito e nella fattispecie pratica, della caserma Clementi di Ascoli Piceno; all’interno della quale svolgeva la sua opera il marito Salvatore Parolisi. Costui non faceva opera di seduzione solo a fini personali, ma in quanto forse poco cosciente partecipe dei programmi MK Ultra e Monarch che l’esercito sperimentava per fini segreti all’interno delle caserme per preparare e condizionare mentalmente individui e soprattutto belle ragazze da destinarsi a compiti speciali d’impiego.

Continuando nella sua crociata Paolo Ferraro poté mappare con sicurezza tutta la rete di connivenze e di interessi innominabili ed impensabili che sottendevano il caso: Tra le scoperte più eclatanti ci fu la scoperta di una rete di psicologi e di psichiatri deviati che svolgono un’intensa azione fuorviante e condizionante all’interno della magistratura ed in piena sintonia con vertici deviati, e che facevano capo a tutta una serie di “intoccabili” alte teste d’uovo dei due settori, ma a loro volta erano in coordinata, necessaria sintonia con il mondo militare “omologo “ .

Il MEMORIALE, la MEMORIA sui fatti che legano partecipativamente gli “alcuni parenti “ deviati ed irretiti, e l’ESPOSTO/DENUNCIA/MEMORIA AL CSM ultimo , tutti muniti di link che collegano a documenti, audio registrazioni, banche dati e prove, sono reperibili in INTERNET nei siti della “grandediscovery“ a partire dal sito con indici sistematici agevolmente consultabili paoloferrarocdd.eu puntando sullla grandediscovery1.

La mossa di denuncia dei vertici della Magistratura romana alla Procura della Repubblica di competenza, cioè quella di Perugia, fu un atto dovuto: la pratica è giacente e ragionevolmente in via di completo insabbiamento come da miglior copione in materia.

La successiva convocazione presso la magistratura teramana, ivi sentito sulle attività deviate oggetto della sua denuncia e sulle prove , con riferimento generale alle vicende militari scoperchiate e alle cointeressenze connivenze e coperture, il suo deposito in quella sede della BANCA DATI del progetto MK-ULTRA ( da lui stesso messa a disposizione in rete ) il suo lavoro intellettuale e pubblico sono fatti notori .

Penso sia superfluo rimarcare la incredibile situazione psicologica che umanamente ha dovuto affrontare il magistrato, quale tipo di kafkiana realtà abbia dovuto ed ancora debba vivere una persona proba ed onesta, e quale sia la sua capacità di resistere con serenità di fondo , mostrata a tutti .

Come al solito certe situazioni ti cambiano la vita: aprono orizzonti sconosciuti ed impensabili, distruggono certezze, credenze, rocciose certezze ideologiche ed aprono gli occhi mostrando che le persone per bene, oneste, probe e solidali non hanno colore, non hanno appartenenza politica od ideologica..

Ma solo chi è dotato di un carattere morale a prova di bomba e, se mi consentite di una fede incrollabile, può affrontare certe situazioni che potrebbero tranquillamente portare alla follia. Si ha la possibilità di scoprire chi è veramente in buona fede, chi possa dare una mano, di chi fidarsi e di chi no e la sorpresa grande, per il Dottor Ferraro, è stata quella di scoprire che sono stati molti leali ed in buona fede avversari politici a dargli una mano tra questi i “fascisti” di Forza Nuova ed il suo capo Roberto Fiore: sembra quasi una pena del contrappasso, calmierata dalla piacevole sorpresa che valori di fondo e valori fondati sulla persona e contro devianze poteri finanziari militari e deviati statuali accomunano ideologie antiche in fase di odierno consapevole e condiviso superamento . Certe situazioni rompono gli schemi e spesso il soggetto diventa il polo di coagulo per tutti quelli che indipendentemente dal colore politico si riconoscono nella verità e nella giustizia e sono disposti a lottare e, se necessario a sacrificarsi per esse.

Nel frattempo il giudice Ferraro è stato fatto oggetto di attentati e di una campagna di diffamazione sorda e sotterranea: gomme tagliate al camper, telefonate minatorie, furto del camper medesimo, ma soprattutto la reiterazione del provvedimento di sospensione dalla professione di magistrato ed infine la dispensa dal servizio.

Ma la sua impostazione e battaglia , niente affatto individuale,ha fatto crescere la sua notorietà e la stima di lui in svariato ambienti mentre un lavoro informativo e formativo durato un anno e mezzo stà dando primi corposi frutti nel paese ed ha tagliato tagliato trasversalmente istituzioni e forze politiche “decompatimentando ” , come lui ama dire ( mettendo tutti a conoscenza di tutto, soprattutto nelle parti delle istituzioni che invece lavorano sulla “compartimentazione ” e/o compartimentate , cioè tenute all’oscuro di vicende e di informazioni generali o dialtra specialità ) .

Ad oggi stà preparando un ultimo DOCUMENTO di esplosiva rilevanza con prove ulteriori e l’eco della sua battaglia vede attonita assistere una cospicua parte del foro di Roma e della magistratura , consapevole ormai.

La memoria esposto denuncia presentata dal giudice “anche “ al CSM, che non ne ha tenuto  conto, depositata il 9 ed emesso il provvedimento “preconfezionato “ il 10 ottobre , quasi da locomotiva in discesa senza freni, è stata seguita da altra memoria del 3 novembre,  dal parere di dispensa del 6 dicembre, dal decreto del Ministro per dispensa del 7 gennaio 2013 . Risultava  confermato il provvedimento di sospensione dalle sue funzioni lavorative fino al mese di dicembre trascorso il quale è stato destituito,  destituito in maniera definitiva, salvo gli improbabili esiti favorevoli di una ulteriore fase di ricorsi amministrativi ed altri che seguiranno.

Ma gravi fatti ulteriormente scoperchiati aleggiano su un CSM sempre più messo all’angolo , per la prima volta da un magistrato “solo “ onesto e “irriducibile “ quando si parli di legalità dello/nello Stato ( vero ) e di criminalità,  in colletti bianchi o meno .

Come vedete la vecchia Unione Sovietica ha fatto scuola insieme agli altri regimi totalitari violenti non legati al popolo: chi è “pericoloso” insidiando lo status quo solo perchè persona pura e capace , da fermare, viene internato in un manicomio, o fatto passare da pazzo: certo i sistemi usati oggi in una repubblica democratica e libera sono molto più sofisticati e meno appariscenti di quelli che venivano posti in essere da un regime comunista, ma anche in regimi militari di ispirazione statunitense ( il Cile di Pinochet ), ma i fini sono sempre gli stessi; tentare di schiacciare chi vuole giustizia, chi lotta per la legalità e la verità. Quello che davvero spaventa è constatare il grado di corruzione, di coinvolgimento, di omertà e di minaccia e di prostituzione a cui siano sottoposti gli organi dello stato ed in particolare la parte deviata del Potere Giudiziario e di istituzioni come l’Esercito, che dovrebbero garantire la sicurezza e l’integrità dei cittadini.

Nel frattempo il duplice colpo di coda : la mancata concessione di sospensione della dispensa dal servizio da parte del tribunale amministrativo regionale del Lazio, con un provvedimento a dir poco, insensatamente apodittico, e il tentativo addirittura di nominare al giudice un “amministratore di sostegno ” .

Quel che rincuora è che vi “è un giudice a Roma “ … e che nel caso di specie la macchina della distruzione è almeno  inceppata, non potendosi più architettare falsi e capziosi argomenti mentre si va dritti per provvedimenti insensati ed autoritari segnati da  motivazioni apparenti , mentre la gente , di fronte ad un lavoro encomiabile di denuncia pubblica, stà prendendo le misure con il tema dell’oggi: una alternativa epocale a poteri deviati ed oligarchie, per una società a dimensione vera umana e per una politica ricostruita dal basso come il nostro giudice và predicando e mostrando . L’utopia può divenire realtà ?!?! a breve ne avremo la conferma, o meno.
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VICENDA DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO: LA PROVA DEL GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK.
di  Marco Attard
Era il 24 novembre del 2008 quando il magistrato Paolo Ferraro denunciò episodi avvenuti tra l’8 ed il 18 novembre nell’appartamento situato nella città militare della Cecchignola dove conviveva da maggio dello stesso anno con donna, moglie separata di sottoufficale dell'esercito impiegato allo stato maggiore della difesa, a sua volta presentatagli (reiteratamente )  da magistrato distaccato presso il Ministero degli Esteri ufficio legislativo.(le circostanze di contorno ma anche di contenuto sono state già spiegate più volte
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2014/01/tutto-torna-e-quadra-nei-minimi.html 
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2013/10/un-bel-guazzabuglio-questa-e-la-trama_23.html ).
Per mezzo di registrazioni audio condotte privatamente dallo stesso Paolo Ferraro (allertato da esplicita richiesta di aiuto da parte del figlio minore della signora) si evince che quando egli non era presente nell’abitazione della Cecchignola entrava in azione un gruppo composto da sottoufficiali militari abitanti nel palazzo e nel quartiere, con lo svolgimento di attività anomale coinvolgenti donne, bambini e la particolare presenza di bambini ROM. 
La procura ottenne la archiviazione della denuncia esattamente tre mesi dopo mentre nel frattempo il dott. Ferraro veniva circondato da alcuni colleghi della Procura di Roma (incluso l’allora  procuratore capo Ferrara) i quali con varie pressioni più o meno violente lo invitavano a non approfondire la vicenda scoperta. 
Il 23 maggio del 2009, sette mesi dopo la denuncia depositata e archiviata dalla Procura di Roma, il magistrato Paolo Ferraro che invece  stava approfondendo i fatti e si apprestava ad una denuncia del tutto, subisce un sequestro di persona venendo prelevato presso la sua abitazione da una psichiatra, un medico,  due agenti di polizia municipale e un’autista di ambulanza con tanto di infermieri, in un vero e proprio agguato concertato e in assenza non solo di qualsiasi presupposto ma altresì di qualsiasi provvedimento formale. 
Media e complottistoidi parlano di un "TSO ingiusto" ma fu un solo un vero e proprio sequestro di persona (in quanto mancavano tutte le formalità necessarie per configurare un TSO oltrechè i presupposti di fatto) organizzato con urgenza  a causa dei gravi fatti denunciati dal magistrato Paolo Ferraro che dal 2011 poi verranno resi pubblici dallo stesso con ulteriori particolari sconosciuti al pubblico. 
Dal sequestro di persona si passa ad un tentativo di eliminazione fisica del magistrato. Infatti, ad una persona mentalmente e fisicamente sana come il dott. Paolo Ferraro viene impostaa la somministrazione di un antipsicotico dal nome “Risperdal”, un neurolettico molto forte che inibisce i collegamenti chimici tra le sinapsi (intelletto). La psichiatria deviata (ovvero la quinta colonna tavistockiana) sa benissimo che il risperdarolo somministrato ad una persona sana può  danneggiare la complessa rete di fibre nervose che regolano il controllo motorio, provocando rigidità muscolare, spasmi e un abbassamento dei globuli bianchi.  Come pure è consapevolissima del fatto che il risperdarolo somministrato ad una persona sana può creare una perdita di coscienza causata dalla riduzione di flusso sanguigno al cervello oltre che portare infiammazione cardiaca e del pancreas (potenzialmente letale). Ma in quel momento la parola d’ordine che la quinta colonna sotterranea faceva passare ai propri membri presenti nella magistratura e negli ambienti sanitari era: “bisogna eliminare il magistrato Paolo Ferraro”, diventato troppo scomodo. 
Immesso nel perverso meccanismo del trattamento psichiatrico  attraverso un sequestro di persona privo dei requisiti formali, ma impossibilitato a ribellarsi al ricovero in quanto qualsiasi reazione interpretata come “sintomo di patologia in atto” avrebbe fornito l’alibi per regolarizzare il trattamento, Paolo Ferraro ha dovuto suo malgrado sottoporsi a 9 mesi di tortura farmacologica.
Finito l’effetto risperdal, la procedura Tavistock si inserisce ancora una volta con attività di pressione, minaccia diretta ed indiretta ed altre realizzate poi  (taglio delle gomme del camper) proprio a partire dal momento in cui il dott. Ferraro riprende in mano vecchie e nuove prove che gli serviranno a capire ancora più a fondo ciò che gli era successo negli ultimi vent’anni della sua ben più che onorata  carriera. 
Guardando alla sua storia personale e professionale, Ferraro riconosce che la Quinta Colonna all’interno della Procura di Roma lo attenzionava già dal 1991, anche perché era il magistrato più brillante, capace e creativo (ha ideato un programma per la gestione integralmente automatizzata delle attività procedimentali denominato “ATZ” che consentiva di gestire agevolmente circa 12.000 procedimenti penali l’anno senza intervento umano): quello che si mette in luce in un ambiente di lavoro piatto e con l’altissima probabilità di aver rotto dinamiche di clan molto chiuse, tipiche della quinta colonna sotterranea. Vent’anni di metodiche di infiltrazione che hanno letteralmente distrutto e interferito rapporti familiari e sociali intorno al magistrato (allora ignaro di un’attività pianificata a suo danno) che con personalità solida andava avanti addirittura sereno nonostante quello che gli capitava intorno. Il nuovo assalto, dal 2005 in poi, dopo la grande inchiesta OIL FOR DRUG,  organizzata gestita e portata a termine dal dott. Ferraro con sistemi informatici avanzati ed approntata in soli sei mesi,  con 137 indagati , centinaia di intercettazioni, che scopre il doppio fondo del mondo dello sport amatoriale e del doping. Uno snodo essenziale anche per apparati e massonerie coperte . 
Ciò che è stato fatto al PM Paolo Ferraro è la sintesi di ciò che è il progetto Tavistock e anche delle varie tecniche di analisi dinamica manipolazione e gestione delle vite individuali e degli organismi associativi, istituzionali e sociali: strumenti usati programmaticamente ed operativamente da servizi ed apparati deviati per le attività di infiltrazione e governo ombra delle istituzioni. 
Studiare attentamente la vicenda del PM Paolo Ferraro significa quindi avere la prova che il progetto Tavistock (con derivati progetti di analisi e governo delle dinamiche individuali e sociali)  è attivo sul nostro territorio con le sue tecniche utilizzate operativamente da servizi ed apparati per incidere anche sui tessuti istituzionali degli Stati. La infiltrazione mediante il  Tavistock come metodologia di attività elettiva fu proclamata dal direttore medico dell’omonimo Istituto della fondazione Rockfeller, il militareJohn Reese, sin dal 1949/1950: obiettivo arrivare al governo delle classi mediche e della magistratura negli altri stati (il golpe scientifico!). 
Poi ci sono tutte quelle strani morti d’infarto di molti magistrati sicuramente non cardiopatici ( ad eccezione della familiarità per il dott. Saviotti). Il 5 gennaio 2012 muore di infarto Pietro Saviotti, procuratore aggiunto a Roma. Era a capo del pool anti-terrorismo. Un infarto stronca Pio Avecone, procuratore aggiunto presso la Procura di Napoli. Il 25 luglio 2012 un camion si scontra frontalmente con una Land Cruiser che si dirige verso Otijwarongo in Namibia. I tre occupanti dell’auto muoiono sul colpo, tra loro c’è il giudice Michele Barillaro. Qualche settimana prima, il 9 luglio, il ministero dell’Interno aveva tolto la scorta a Barillaro, gip presso il tribunale di Firenze. In seguito, il 16 luglio, Barillaro aveva ricevuto delle minacce contenute in una lettera recapitata all’Adnkronos. Il giudice Barillaro si occupò tra l’altro del processo Borsellino ter. Il giorno successivo (26 Luglio 2012) moriva Loris D’Ambrosio di infarto fulminante senza che ne fosse disposta l’autopsia. Spariva così il custode delle suppliche di Mancino, imputato al processo di Palermo per i collegamenti mafia-Stato. Ed infine il 13 ottobre del 2012 il procuratore aggiunto di Roma Alberto Caperna muore a 61 anni per attacco cardiaco. Caperna era il responsabile del pool dei reati contro la pubblica amministrazione ed in questa veste coordinava le indagini relative a fatti su corruzione, peculato ed altri. Era titolare dei casi Fiorito e Maruccio. Caperna si è anche occupato dal caso Lusi, della vicenda della casa dell’ex ministro Scajola, dell’appalto nell’ambito dell’inchieste sul G8 della scuola Marescialli di Firenze, dell’indagine Parentopoli romana, del filone romano dell’inchiesta Parmalat, della presunta compravendita di senatori. Forse era scomodo anche perché conosceva bene l'esistenza dell’indagine Fiori nel Fango 2, poteva riconoscere e conosceva la portata della vicenda Ferraro e sapeva bene del contesto in cui erano state portate a termine le iniziative contro il magistrato. 
E poi c’è l’Italia dei capi cattivi e dei cattivi colleghi che sparsi in tutta la nostra penisola tentano di distruggere gli elementi brillanti ed eccellenti attraverso violenze verbali e morali, attraverso attacchi alla vita privata e vessazioni in genere. Il lavoro per le vittime accerchiate diventa un incubo e le vessazioni da parte di cattivi capi e cattivi colleghi una regola. Cattivi capi e cattivi colleghi che per aver abbracciato il progetto in tutta la sua essenza riescono a fare carriere d’oro (con stipendi d’oro) e veloci ma non per meriti o capacità ma per la destrezza di come utilizzano il modello. Il modello prevede che l’aggressione prenda avvio con una serie di episodi apparentemente casuali e scollegati. Poi però l’attacco si fa sempre più chiaro anche per le vittime designate, poiché dotate di grande intuito, intelletto e di conseguenza di una marcata sensibilità.
Questo trova conferma dalle  ricostruzioni dettagliate e suffragate da prove del dott. Ferraro. Poi ci sono le sue specifiche analisi politiche storiche, frutto del lavoro più generale del dott. Ferraro e  del gruppo CDD (Comitato Difendiamo la Democrazia), che aprono gli orizzonti della storia alle nuove consapevolezze dei progetti reali, di élites reali per un dominio reale, che stanno  distruggendo dalle fondamenta l'impianto costituzionale del nostro paese. 
E proprio nella e dalla vicenda, grazie alla intelligenza investigativa del dott. Ferraro, viene tra le tante  una prova oggettivata ed incontrovertibile, diremmo unica per peso e intensità probatoria oggettiva in grado di svelare anche i moventi ,  di tali attività : " SESSANTA SECONDI SVELANO ATTENTAMENTE VALUTATI PIU' DI MILLE DOCUMENTI"
http://paoloferrarotrumanshowstory.webnode.it/news/sessanta-secondi-svelano-attentamente-valutati-pi%C3%B9-di-mille-documenti-/

E per una sintesi  sempre a portata di mano : 
LA GRANDEDISCOVERY per punti essenziali e metodo. 
La semplice verità è che quello che ho scoperto e che mi ha portato a capire è successo a me ed in quanto tale (anche se vi sono cose simili successe a molti, selezionati per colpirli) solo a me... e la scommessa è stata dimostrarlo in todo ed in vitro facendolo rivivere integralmente in audio ed analisi. Dovete tutti aiutare me e voi a vivere l'esperimento reale e concreto che ho messo INTEGRALMENTE a disposizione .. perché ciò apre cervello cuore istinto ed anima. Il resto, analisi e tutto, viene da solo ... o si capisce solo con la integrale intelligenza di un reale NON PROPRIO rivivendolo anche interiormente come proprio. Solo così il sapere REALE OGGETTIVO scientifico si trasmette profondamente e realmente. Ecco perché la mia attenzione agli audio ed a vari aspetti emotivi descritti.
LA GRANDEDISCOVERY E' UNA GRANDE SCOMMESSA, la prima della storia ... Questo è certo .. per tutti gli elementi e le realtà che vi confluiscono e per la intermediazione sui vari piani da me gestita e portata avanti . Entrare e capire, far entrare e far capire. Questo il compito collettivo primario, contrastando i disinformatori e le manovrette atte a cercare di togliere dimensione ed idea al tutto. Poi le analisi più storiche o sofisticate ed il progetto che stiamo costruendo.
INDICE  DI RIFERIMENTO GENERALE : 
Per chi non conosce le vicende a monte ed a valle. Esse sono ben semplificate nell'articolo
e ben analizzate con riferimento alla vicenda a monte nell'articolo di Enrica Perrucchietti  
estesamente ricostruite nel memoriale 
riaggiornata e resa visivamente la analisi sul sequestro di persona e contorni in
portate a valutazione con dati audio e brogliacci a player integrato
aggiornate con dati ed elementi valutativi attraverso tredici post ordinati in  coda al link 
chiarite per gli antefatti anche lontani nei memoriali esposto al CSM del 9 ottobre 2012 
Una sintesi iniziale è fornita dalla intervista riportata in calce alla mail informativa http://cddindex.blogspot.it/2013/04/mail-alla-cortese-attenzione-dei.html , e lo sviluppo di analisi nei post dal maggio 2013 al maggio 2014 in tutti blogs del CDD e primo di essi nel sito www.paoloferrarocdd.eu portano a compimento tutti i dati acquisiti e la ricostruzione del quadro generale di riferimento.
Per i pigri inguaribili semplifichiamo qui :
un magistrato (noto, impegnato e ancor più stimato nel mondo giudiziario romano) viene “messo in mezzo “ con tecniche varie in stile servizi deviati, ma scopre sempre qualche minuto prima quello che non doveva scoprire e che svela un intero vaso di pandora coinvolgente anche mondi militari ed altri ( oltre quello che gli accadeva vicino).
Per tappargli la bocca, visto che continuava ad approfondire e capire, lo sequestrano con una attività costruita a tavolino dalla psichiatria deviata secondo i moduli dell'ancient Tavistock Institute (ti accerchiano, distruggono famiglie e situazioni personali e poi cercano di tombare il tutto compreso l'accerchiato).
L'operazione non riesce per vari motivi, tra cui carattere coriaceo e speciale attitudini della vittima predestinata, così come falliscono i vari tentativi di inserire step e profili nella vita dello stesso magistrato, un po' ingenuo e puro ma tanto tanto odiosamente intelligente .
Di fronte ad una valanga di prove montante cercano di delegittimarlo per la via della ignominiosa dispensa dal servizio, ma questa è talmente incongrua sul piano della nota e reale professionalità del magistrato che fanno l'ennesimo autogol.
Non paghi perseguono la via del distruggerlo tramite la morte civile e l'infangamento e sinanche la nomina di amministratore di sostegno, dopo aver avviato lo strangolamento economico destituendolo dal servizio.
Centinaia di conferenze, interviste e trasmissioni , dieci canali video, centinaia di migliaia di notizie e video in rete, la sua presentazione alle elezione come capolista al Senato in varie regioni e la crescita irrefrenabile della coscienza collettiva nonché il suo impegno politico e nuove e dettagliate denunce tutte arrivate a tutti i gangli dello Stato, fanno da contorno alle ulteriori ultime iniziative, sempre più caotiche, disordinate, confuse ed improvvisate a suo danno .
Mentre si comincia a delineare concretamente una Truman Show story reale ma da leggenda, con tanto di rivelazione da ascolto di tecniche di trattamento mentale, prove concrete verificabili da chiunque, in concreto, di attività criminali etc etc … siamo in attesa della giustizia, ormai tutta allertata .. 
Maggiori informazioni dettagliate in  www.paoloferrarocdd.eu
La accurate analisi e conferenze sul TAVISTOCK hanno conferito peso e spessore storico documentale al tutto e si trovano in tutti i blog del CDD e nei canali video ...                                                                     
Qui ad esempio una breve sintesi che dopo aver ripercorso il tutto consente di entrare nella descrizione di una esperienza  visibile ..e percepibile 
https://www.facebook.com/notes/paolo-ferraro/ritrovando-notizie-preziose-sulla-indagine-fiori-nel-fango-riprendendo-i-post-11/613680978725891                                                                                        
Le singole denunce e prove più concrete ed esplosive pubblicate tra gennaio e Aprile 2014 chiudono poi il quadro, e costituiscono almeno in un caso eclatante LA PRIMA OGGETTIVATA ED INSUPERABILE PROVA DELLLA ESISTENZA DI UN APPARATO NAZI.KOMM e DI METODOLOGIE TAVISTOCK  applicate da apparati con collaborazioni e complicità necessarie,  a danno di un MAGISTRATO e per fini di destabilizzazione programmati (e falliti, salvo costituire alibi per eliminarlo dalla magistratura)
Ma le prove dirette circa interrelazioni tra mondi esoterico deviati di elite ed elite militari vengono direttamente dalla versione di UNA diretta persona interessata a vicende e con un ruolo segnificativo quantomeno come donna e moglie di generale dell'esercito  
E la integrale contestualizzazione dei dati della Cecchignola segue una completa ricostruzione fatte in altri articoli di tutto tutto ma proprio tutto il ricostruibile oggettivamente con metodo e dati verificabili 
La conferma ennesima della sottoposizone di uno dei migliori magistrati a metodologie TAVISTOCK per oltre venti anni viene poi da un altro soggetto informato.
E ovviamente  non si parla di "Fantozzi" nel nostro caso: E' il TAVISTOCK project o suoi moduli ed i protocolli e modelli realizzati per attenzionare accerchiare e distruggere persone e rappresentanti di elite.                                          
Sicchè oggi possiamo dire per intero messa al  nudo non solo la SUPERGLADIO ed anche il TAVISTOCK INSTITUTE (method and project) ma anche e soprattutto  LA CORDATA “PAPE' … ALEPPE” ED IL CONTROLLO DI LEGALITA' INVERTITO DELL’ECONOMIA,  DELLA INFORMAZIONE, DELLA SOCIETA' E DELLA FAMIGLIA sui vari piani a partire da quello giudiziario per poi passare per quello socio-psichiatrico strettamente collegato.                                                                                  
 http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2012/11/7-la-cordata-pape-aleppe-e-il controllo.html                                                                 
http://paoloferrarotrumanshowstory.webnode.it/news/la-magistratura-e-il-cavallo-di-troia/                                                               
e tutti gli altri profili informativi, tutti rintracciabili e vagliabili nel sistema informativo del CDD e del dott. Paolo Ferraro (siti, blog e facebook). 
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Le istituzioni non si debbono privare di un magistrato indipendente e professionale, colpito con strumenti subdoli ed artificialmente costruiti per aver denunciato fatti che coinvolgono élites ed apparati deviati, quando tutto il Paese ne ha avuto le prove.
Paolo Ferraro (Roma, 23 luglio 1955) è un magistrato italiano.



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