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giovedì 27 aprile 2017

PROTOCOLLI PROFILAZIONE e GESTIONE OPERATIVA. Terza parte.

PROTOCOLLI PROFILAZIONE e GESTIONE OPERATIVA.
Terza parte.
IL CASO PAOLO FERRARO.
Un contributo alle consapevolezze di TUTTA la magistratura che erra nello stare ferma dinanzi ad un caso eclatante.
Nell'articolo che precede abbiamo illustrato la "gestione manipolatoria a struttura deliroide condivisa" e il ruolo della psichiatria e delle scuole giuridiche che chiamo, per intenderci, "neocausidiche", dando indicazioni sintetiche sul caso Ferraro. 
Oggi trattiamo mediante logica, delle fondamenta di protocolli, profilazione e gestioni operative: l'anima delle attività coperte e deviate di apparati di potere sotteranei o segreti, come nuova strumentazione più sofisticata anche a disposizione infine delle massonerie deviate e non. 
Nell'articolo che seguirà nei prossimi giorni illustreremo integralmente ed in concreto il ruolo  a monte e poi gestito dal CSM e dallo psichiatra Cantelmi, e ruoli limitrofi, in consonanza con la manipolazione di dati, input e secondo gli schemi dettati ed adattati al caso atipico del magistrato che resiste, analizza e va capendo. 
Ma anticipiamo qualcosina in fascia rossa senza, per favore, che perdiate il filo. 

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"La quinta direttiva finale sul mutamento del target da protocollo psichiatrico  (io ironizzo, nelle due memorie esposto al CSM del 9 ottobre e 3 novembre 2012, sulla diagnosi deambulante dinamica ..) fu data davanti ai nostri occhi e orecchie dal prof. Francesco Bruno un  giorno  di ottobre 2011 a Tonino Cantelmi, lo "psichiatra" consulente del 
CSM (iscritto e poi dirigente locale del Rotary club LAZIO SUD e SARDEGNA che si "inchinava" servilmente dinanzi al grande capo).

Era l'ultimo sfoggio criminale,  preceduto  il 27 maggio da:
1. la fase (1) del fallitissimo tentativo di distruzione rapida mediante  falsa diagnosi da "delirio schizofrenico frazionato" a copertura della fuoriuscita di notizie su fatti e sul luogo protetto e gestito della Cecchignola 
(la criminale consulenza di Stefano Ferracuti propinata al volo, il 27 maggio del 2009 quando dopo il sequestro di persona iniziale e successivo  ricovero volontario per annullare la gestione distruttiva e dimostrare il proprio perfetto stato di salute I TEST non consentivano neanche un vaglio critico psicologico).
2. la fase della diagnosi di copertura e giustificazione artefatta del ricovero solo,  sempre  inventata, da "psicosi con eccitazione reattiva" del 9 giugno del 2009;
3. la fase della  falsa diagnosi da "paranoico" sempre di Tonino Cantelmi avviata la terza procedura di dispensa del CSM, con provvedimento manipolatorio di sospensione cautelare dopo la denuncia  con MEMORIALE,  a copertura  mediante attestato di non credibilità  degli ipotetici effetti della denuncia depositata da Paolo Ferraro;  
4. la fase orale tentata nel gennaio 2011 della diagnosi da "delirio iperlucido" impapocchiata con un cumulo di falsità e falsi input a monte dal dott. Paolo Girardi con ausilio "ad captandum" (acchiappamento)  di Gabriele Sani, per tentare di arginare   la discovery iniziale mia, ed impedirmi di proseguire ("l'allargamento a macchia d'oliotrasfigurato in chiave psichiatrica da protocollo, era  la ricostruzione organica e completa di fatti accadimenti, ruoli e soprattutto responsabilità  ). 
La diagnosi FINALE  INVENTATA,  "FATTA CONDIVIDERE"  DA FRANCESCO BRUNO ED IMPAPOCCHIATA DA CANTELMI con falsi dati a supporto (e falso dossier probabile mai emerso) da"disturbo misto che non soddisfa i criteri per alcuno specifico disturbo di personalità, con tratti paranoicali, ossessivi e narcisistici " (una sorta di porta girevole che apriva anche la strada ad altri  successivi target),  fu poi "arricchita" però. 
Dopo gli esposti memoria del 9 ottobre e 3 novembre 2012 e la morte per infarto da cause da accertare di Alberto Caperna, in replica vennero anche immesse sfumature "aggravanti" e valutazioni meschine sulle attività di informazione e culturali portate avanti da Paolo Ferraro, anche queste inquadrabili in un preciso protocollo   denigratorio. Ma si legge anche una allusione ad unsa scissione che si ricaverebbe dagli scritti : quale quali scritii e quuale vergogna per una professione che  prevede una laurea in medicina ed un giuramento di "Ippocrate". 
Si preparava comunque l'assalto respinto (pagando il prezzo di un provvedimento giano bifronte a sua volta sgretolato: vedi articolo"TRITTICO") con la mostruosa e vergognosa richiesta di amministrazione di sostegno (morte civile lenta). 
La "psichiatria applicata" da protocolli ("reattiva dinamicamente alla risposta degli attenzionati") è una specie di plastilina plasmabile a differenti scopi ed obiettivi "di fase".
L'ultimo target  era, in chiave nascosta, di prevenzione contro l'intellettuale "leader carismatico" e costituiva la risposta alle attività di informazione pubblica realizzate tra il novembre 2011 e l'ottobre 2012: l'unica differenza tra il  quadro di un sano intellettuale con attitudini da leader ed un malato grave è che il personaggio positivo ha caratteristiche assertive e non manipolative e pone fondamenta solide al suo pensiero mediante  processi valutativi certamente verificabili e parla del reale
Per dimostrare al pubblico che non sarebbe reale ciò che era oggetto di analisi e prove propalate pubblicamente, occorreva ancora aggiungere la manipolazione finale mediante provvedimento giudiziario, nel merito e sul nocciolo orginario delle questioni,  e sarebbe arrivata solo quando non se ne sarebbe più potuto fare a meno
Se non avessi nel gennaio 2011,  con premeditazione, dato la consulenza e difesa mia
proprio a Belzebù, con un coraggio da leone e con un metodo alla Clausewitz (portare la cavalleria  a frapporsi ai cannoni e la fanteria a scompigliare la manovra della cavalleria, non avendo nè truppe nè mezzi e contando su una  presunzione altrui ed una altrui  sottovalutazione mia) non ne sarei uscito mai perchè non avrei mai capito.

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Non ho a disposizione nè avevo organigrammmi della psichiatria militare nè avevo una mia riflessione adeguata e ovviamente nessun dato di studio e men che meno di conoscenza delle metodologie dei servizi militari e civili.
Ci scrisse con mail anonima con tono velenoso e supponente un capo occulto, di che non precisò, nel 2012  "debbo ammettere che ti sei arrampicato bene sugli specchi e qualcosa la hai capita",  poi  confessò per scritto la sua autodiagnosticata "schizofrenia". 
Senza quella mail,  senza i registrati incontri con Paolo Girardi e Gabriele Sani, senza Francesco Bruno e senza la melliflua doppiezza di Tonino Cantelmi, l'articolo sulla STRUTTURA MANIPOLATORIA DELIROIDE delle attività di apparati condivisi e coperti ... non lo avremmo potuto neanche pensare e poi scrivere. 
 
1. PROTOCOLLI E MANIPOLAZIONE DI VITE, SOGGETTI E CONTENUTI DI ANALISI E PROVVEDIMENTI.
L'allineamento manipolatorio di cui abbiamo illustrato i tratti "fenomenici" generalissimi nel precedente articolo, viene strutturato su fondamenta psicologico dinamico relazionali e neurolinguistiche.
Si adotta la trama più verosimile e conforme al sentire medio e la si elabora creando uno schema tipo. Ciò assicura la conformità della gestione ad archetipi, la uniforme gestione ed adattamento all'archetipo, il risultato finale secondo protocollo. 
2. I PROTOCOLLI CONTESTI PERSONE E POTERI . 
Lo schema che è al contempo di studio, analisi, sperimentazione  e gestione cooperativa per il raggiungimento dei fini prefissati è un "protocollo" perchè orienta e programma attività e condotte, condotte  professionali e sfere valutative sui vari piani, cui si conformano i vari soggetti collocati nei ruoli diversi chiamati in causa. 
Fermo restando l'ignorare tutto da parte del "protocollatario" attenzionato (destinatario del protocollo). 
I protocolli   prevedono poi anche eventuali  prime fasi attive di inserimento guidato (ma celato) in/di contesti/persone.
Queste non devono essere necessariamente istruite e corrispondono, secondo una accurata analisi e dettagliata gestione psicologica a monte dei dati relativi, a modelli e figure archetipiche inseriti e previsti nel protocollo. 
Lo schema (di  coloro che  hanno elaborato il tutto) suppone che il soggetto reagisca nel modo previsto alla sollecitazione archetipica secondo i moventi e meccanismi ipotizzati, in base ad esperienza comune e in virtù di   analisi comportamentali più generali. (es. reazione archetipica maschile a bella ragazza in missione: ogni lasciata è persa e perdita del controllo della situazione. Honey trap). 
La apparente parziale aderenza allo schema ma per fattori soggettivi diversi e non tarati o comunque col concorso di detti fattori, e la consapevole fuoriuscita dallo schema,  creano una discrasia che verrà ortopedicamente gestita.  Interverrà  la manipolazione successiva sul piano valutativo con intervento, utilmente gestibile,  anche  psichiatrico ( nel secondo caso di consapevole fuoriuscita, un intervento necessario anche a difesa della segretezza dei protocolli e delle correlate modalità operative)  e/o comunque intervento/i istituzionale/i. 
Prima vengono utilizzate l'informazione, controllata, e le coeve antecedenti e susseguenti strategie diffamatorie e denigrative. 
Infine in crescendo il ruolo della giurisdizione, talvolta guidato inconsapevolmente, talaltra usando soggetti inseriti, abili in o tenuti ad attività di manipolazione.
Le vicende dei casi Ruby e precedenti "forniture" gestite dalla Puglia (Berlusconi) lasciano solo intravedere questi canovacci e anche di segno opposto, a monte e a valle. 
Il caso Marrazzo è invece più eclatante, infiltrato da militari e gestito nella via dei servizi " via Gradoli".
Il flop relativo ed il caso FERRARO sono invece la chiave di volta o la cartina al tornasole. .
In casi di rilievo il materiale finito già elaborato in coerenza ai protocolli,  e costruito sulla base della  conoscenza di dati e tempistiche ignoti all'usufruttuario del compitino pronto, viene direttamente fornito. La analisi logico concettuale e linguistica di taluni provvedimenti porterà a risultati o fondate ipotesi sconvolgenti. La eterogestione dei provvedimenti giudiziari non è quindi certo solo un fenomeno criminale in forma di corruzione giudiziaria, già noto in casi eclatanti (PROCESSO MONDADORI), ma una prassi di apparati e servizi, nascosta ed ovviamente eccezionale, gestita in casi clou e limite o di nodale importanza. 
Magistrati in pensione o in servizio ed avvocati, appartenenti ad aree di potere condiviso nascosto, possono essere i collaboratori e fornitori di prodotti finiti, con ausilio anche di profilatori neuro psico linguistici, se ancora non formati totalmente i giuristi di supporto. 
La prassi della elaborazione collettiva, se del caso multidisciplinare, non è una immaginata ipotesi, ma una logica esigenza, visti i metodi, obiettivi e finalità tenito conto anche  del basamento strategico di cui parleremo tra poco. 
Normalmente  sono più che sufficienti protocolli e   infiltrazione e controllo di snodi decisionali per assicurare il risultato giudiziario voluto ( non occorre predisporre il compitino )  . 
Tutti gli appartenenti a determinati circuiti sanno come vadano negate e coperte situazioni nodali tipiche e sanno che debbono perseverare secondo la trama del "protocollo" corrispondente, indipendentemente dalla loro globale consapevolezza e a maggior ragione anche se sono resi consapevoli dall' aver appreso, studiato e approfondito la riflessione sui " protocolli"
Ad un certo livello lo studio dei protocolli elaborati viene assicurato nei circuiti massonici ma soprattutto attraverso i corsi di formazione dei servizi segreti ed apparati di guerra psicologica militari.
Le scuole di manipolazione giuridiche sono invece innanzitutto infiltrate  a macchia di leopardo tramite corsi di formazione e abili maestri causidici, in qualche  caso formati a loro volta come sopra, Si tramutano in scuole di formazione alla manipolazione ed alle tecniche relative, in quei casi .
 
3. TAVISTOCK,  LUTTWACK ed EVERSIONE NON CONVENZIONALE 
La elaborazione del TAVISTOCK INSTITUTE ( centro militare di guerra psicologiza ai suoi albori, durante la seconda guerrra mondiale) e  delle scuole connesse e parallele, è stata ed è essenziale,
In essa  il metodo e gli approcci  della psicologia dinamico relazionale che hanno  introdotto  piattaforme di analisi dettagliate sugli scenari operativi dei luoghi di relazione socio familiare, partendo da una lettura individuale anche freudiana, e una mappa attenta delle interrelazioni dinamiche ed effetti, sono  il cuore pulsante di questi tipi di  attività, coperte, come è ovvio che sia.
Difatti le stesse reazioni e dinamiche del soggetto attenzionato sono state rese compiutamete prevedibili  grazie a tali metodi ed approcci dinamico psico cognitivi. 
Quindi vi è un epicentro militar psichiatrico  innegabile sia sul piano teorico sperimentale che sul piano operativo, che infine sul piano strategico. Ma  ciò non esaurisce affatto il quadro. 
Il quadro da noi portato progressivamente alla luce tra il 2012 e 2014 sulla  finalizzazione strategico tattica  e socio politico istituzional militare del tutto, e sulla  interferenza controllo e gestione dei soggetti principali attenzionati per le dette finalità, costituisce  a sua volta la (temuta) "profilazione" di codeste attività, analisi che noi portiamo a compimento con diffusione destinata concretamente al sapere di funzionari,  istituzioni e magistrati ( ormai avveduti)
La teorica della infiltrazione e controllo tendenziale del mondo della medicina e della magistratura  (realtà allora definite più "ostiche"), illustrata dal Generale John Rawling Rees sin dal lontano 1948 ( dichiarate già sotto controllo manipolatorio educazione, cultura e religioni, salvo perfezionamenti succeduti) rivela una radice  di strumento di potere e   in specie segretamente eversivo dell'utilizzo dei complessi schemi e  relative attività. 


Un esperto di geopolitica e strategia militare come Edwuard Luttwack  ha illustrato nell'alveo teorico della "Tecnica del colpo di Stato" proprio il nucleo base  di quelle metodologie, finalizzate al controllo e annientatamento eventuale, proprio degli individui che nella scala sociale , culturale,  dell'informazione e soprattutto istituzionale rivestono ruoli nodali per potere o per capacità professionali od anche intellettuali di sensibile importanza .
Queste metodologie e scuole , molto più efficienti e sofisticate sono venute ad esaurire o ridurre allo stretto indispensabile il ruolo di strumenti criminali ed eversivi tradizionali:  stragi ed omicidi, minacce e attentati, lupare bianche di apparati  servizi deviati e criminalità organizzate a  loro volta orchestrate. 
Alludiamo da ultimo ai casi di varie personalità sparite nel nulla, per ragioni diverse,  di eliminazione di una elaborazione intellettuale -  il  professore di economia Federico Caffè - o di un super testimone di attività criminali nel cuore della giurisdizione il magistrato Paolo Adinolfi - ovvero di appropriazione criminale di saperi in elaborazione da parte di soggetti particolari . 
IL rapporto dei R.O.S ( Reparti OPerativi Speciali dell'arma dei carabinieri) sulle strategie eversive non convenzionali , pur centrato  sulle dinamiche degli anni settanta , si apre agli scenari di guerra psicologica e non ortodossa e conferisce substrato concreto   alle tematiche relative all'itilizzo di strumenti di infiltrazione ed eversivi.
Una sconvolgente sintesi  di metodologie da "PROTOCOLLI" e strategie "INVERTITE" su un piano generale o storico o di metodologie ascrivibili all'alveo "Machiavellico" è contenuta in un libro,  discusso per la sua "autenticità" o effettiva paternità. In realtà non vi è alcuna prova definitiva sulla non autenticità,  ma è un dibattito dal punto di vista mio irrilevante. Leggendo "I PROTOCOLLI dei SAVI DI SION" molti di voi capiranno altri rimarranno storditi .. alcuni confusi e stravolti, pochi scettici perchè è impossibile non individuarvi dinamiche storiche complesse effettivamente in moto o visibili nel passato. A me interessa solo che la esistenza di modalità e attività la cui logica è doppia, ancestralmente invertita e non visibile ad occhio nudo o solo con la buona fede intellettuale, sia presa in considerazione come una modalità di potere elaborata e poco nota. A noi interessa che capiate, e vi sappiate orientare , per il bene vostro , della magistratura,  della Costituzione e della legalità e  del popolo ebraico che con tutto ciò come popolo  non c'entra nulla .                                  "I PROTOCOLLI DEI SAVI ANZIANI  DI SION" 
https://drive.google.com/file/d/0B8a98g1qkQe1cWRrSHh2ZjB5VFk/view?usp=sharing


4. LA PSICHIATRIA DI INTERVENTO NEI  PROTOCOLLI 
I  soggetti attenzionati per fine principale o quando fuoriescano, vengono infine in vari casi rispettivamente convogliati lentamente o con blitz illegali violenti, anche al trattamento psichiatrico da protocollo, specie se essi abbiano   colto valenze "nascoste accuratamente" e vi sia il pericolo di una loro autonoma capacità eleborativa e di informazione ed intervento. Soccorre in quei casi il target dell"iperlucido o del deliroide. Perchè la differenza tra un intellettuale in grado di fare connessioni e ricostruire realtà complesse ed un malato deliroide vero che costruisce castelli di cartapesta su presuposti sbagliati da errata e patologica percezione,  riposa nella oggettivabilità e verificabilità dei dati da cui parte e ovviamente nella reale qualità della persona. Per chi non ha da valutare consistenza ed effettivitò dei dati ( e non puà valutarli) l'intellettuale ed il deliroide lucido appaiono simili :   sapendo che nessuno verificherà i presupposti fattuali del ragionamento, applicare la targhetta da protocollo,  mediante diagnosi invertita è un gioco manipolatirio "deliroide" da ragazzi "psichiatri".  
Abbiamo sentito dalle nostre orecchie il ruolo nel trattamento di magistrati politici e ministrigestito da Paolo Girardi e Gabriele Sani, psichiatri del Sant'Andrea , struttura nel cuore della Roma giudiziaria ( ASL RM E ). 
5. I SOGGETTI INFERENTI IMMESSI :  MANOVALANZA PESCAGGIO E GESTIONE. 
Gli altri soggetti, la manovalanza usata nei protocolli, vengono selezionati manipolati o trattati non certo solo da strutture vicine al mondo militare, poco adeguate al pescaggio   iniziale dei soggetti nella società civile ,  ma anche da psioclogi e soprattutto psichiatri civili ovviamente, che hanno attrezzato per ruolo e strategia generale una rete al contempo diffusa e capillare ,   che pesca nell'alveo sociale stesso. Da loro debbono arrivare ( necessariamente ) dati informazioni e profili "interessanti", poi eventualmente gestiti in luoghi e con modalità adeguate anche nel mondo militare. Altra cosa è ovviamente la gestione e sperimentazione in ambiti militari e su militari uomini e donne, fiunzionale anche alla loro destinazione ad attività e ruoli segreti . 
Ci risulta che la Sabrina della Cecchignola fu trattata per un anno e mezzo da psicologo militare , per suo racconto degli ultimissimi tempi, essemdo  entrata sotto diretto controllo di un alveo militare, abitando proprio nella realtà  civil militare della Cecchignola da alcuni anni.
Mondi elettivi quelli della sofferenza  indotta,  e patita , dei minori abusati , delle donne destrutturate da uso di droghe e via dicendo. Qui riposa anche la gravità delle vicende del circuito delle case famiglia che oltre il businnes e attraverso  provvedimenti giudiziari talvolta insensati, divenano veri e prpri bacini di "osservazione" e selezione. 
Per non parlare delle comunità chiuse  o meno per tossicodipendenti,  dove l'abuso antico di stupefacenti e stili di vita pregressi creano attitudine alla scissione e suscettibilità alla manipolazione: il terreno elettivo di sperimentazioni, trattamenti e selezione ai fini che potete immaginare, ma che vanno sinanche all'uso di soggetti per attivitò a valenza eversiva e gestita da servizi militari in spacial modo .  
Come detto prima non è necessario che i soggetti "inferenti" (destinati ad infiltrazione anche  attraverso la mediazione ed intruzione  indiretta di altri ),  siano consapevoli  del loro singolo ruolo o dello schema generale. Anzi meno lo sono e meglio funziona lo schema protocollare, perchè esso risulta più blindato. In questo caso si tratta anche solo di "fattori negativi" e cioè soggetti immessi gestendo interferenza incontri ed altro,  che non hanno le coordinate di ciò che serve esattamente o che sono nella più completa inconsapevolezza come lo è ovviamente il  soggetto attenzionato, ma  realizzano la loro funzione solo attraverso la vicinanza e frequentazione con il soggetto attenzionato .Talvolta si coltiva la previsione/speranza che le caratteristiche dell'inferente siano di intralcio, o indebolimento o addirittura deviazione  del soggetto destinatario del protocollo.
Accade ed è accaduto che la sorveglianza esterna e in apparenza casuale sul corretto funzionamento dela fase "casuale" dell'interferenza ed inserimento dei soggetti,  venga realizzata candidamente e "causalmente" da soggetti ben consapevoli  e già in rapporto col destinatario del protocollo . 
 
6. LA ELABORAZIONE GESTIONE E CONDIVISIONE dei PROTOCOLLI 
Nella creazione, gestione e sviluppo operativo dei protocolli hanno un ruolo centrale la psichiatria e psicologia applicate, sia come elaborazione e studio, sia come conoscenza dei soggetti inferenti e dei destinatari del protocollo, sia come gestione delle eventuali fasi successive che necessitano di interventi diretti . Ciò comporta che esistano : 
1. Necessariamente banche dati anche su soggetti o comunque un trattenimento od accumulazione di dati ususufruibili da parte degli psichiatri e psicologi e strutture più direttamente collegati  alla successiva gestione ( confluenza verso l'alto dei profili e dati); 
2. Professiosti addetti a questa raccolta dei dati su più piani ed in osmotico e permanente contatto con strutture servizi e luoghi di potere non ufficiali, per fornire materiale schemi ed indicazione di persone ( costoro dsi avvarranno a  loro volta della rete sotto di loro ramificata). 
La norma per servizi segreti ed apparati militari dedicati a questo, consta della PROFILAZIONE ed accumulo di dati e valutazioni in fascicoli nominativi e ovviamente l'utilizzo di banche dati interrogabili deve poter fare da corredo ed agevolare la realizzazione operativa dei protocolli. L'inrerferenza  tra tutela della privacy,  e dei dati sensibili sanitari e della normativa sulla gestione di banche dati, in particolare da parte dei servizi, viene oggi regolata con scarsa efficienza e senza adeguate verifiche, a nostro giudizio.
7. GLI OBIETTIVI DEI "PROTOCOLLI". 
Gli obiettivi  dei protocolli sono di norma complessi e non sempre ci si attende un esito finale esterno significativo ed esplosivo.
Tuttavia il modulo  della destabilizzazione socio affettiva e personale è come dire qualcosa di più di un  ingrediente fondamentale , base, un pò come il sale, quando si tratti di indebolire  un soggetto attenzionato, o metterlo in condizione di rendere efficienti le altre componenti successive dei protocolli ( ad es.  agire con modalità varie , quella base immettendo una terza persona  in dinamiche di coppia, o in situazione sessuali destabilizzanti, o agendo sul luogo di lavoro con mobbbing stressante etc etc ,  apre la porta a crisi dell'altro soggetto, o la disponibilità ad accogliere nuovi "inserti" , o a nuove dinamiche  e poi via via sino ai casi di totale isolamento, o scelte di abbrutimento e derive permanenti ) . 
Talvolta il modulo Truman show di inserimento di persone ed in contesti,  contiene un combinato di attività volte a tastare o verificare il soggetto, un principio di irretimento ( in tutte queste attività la sfera sessuale e della libido riveste , come da impostazione freudiana e da banale senso della storia umana  un ruolo centrale), la creazione di contesti e situazioni suscettibili di ricatti e pressioni  volte ad affiliare o condizionare il destinatario, un esito di incastramento del soggetto in attività penalmente sanzionate  da gestire poi eventualmente anche mediante la distruzione esterna dell'immagine del  soggetto tramite stampa ed informazione televisiva. 
Accade anche che si  miri  a costruire (ingegnerizzare, architettare) una falsificata PROFILAZIONE, creando artificiamente flusso di raccolta di dati diretto a monte a creare il "tipo" di profilo impostato come "obiettivo", gestendo protocollo inferenze  ed occasioni in funzione del risultato psichico e personale da raggiungere. Interviene poi una   abile miscelazione di   false informative e dati, quando  l'obiettivo del protocollo è la artificiale DISTRUZIONE DEL SOGGETTO. 
Ciò accade vieppiù  quando un protocollo per le reali caratteristiche del soggetto destinatario ( non tutti sono plasmabili, irretibili , condizionabili ),  si impantana od implode ed occorre correre ai ripari  perchè il soggetto può danneggare capendo ed informando vari livelli segreti  o coperti.
Centrale è la ossessiva manipolazione del gruppo che opera :  essi si attengono convenzionalmente e consapevolmente a protocolli diffamatori, denigratori ed alla versione tarata sul  buon senso comune e tecniche  psico linguistiche, cui sono formati. Nella gestione pubblico sotterranea  della disinformazione e  altro ( noi lo chiamiamo ironicamente " IL PROTOCOLLO PETTEGOLO") si aderisce allo schema minuziosamente e lo schema viene indicato da "autorevoli" fonti  e cioè da coloro che sono addetti alla manipolazione ufficiale. 
NON succede ovviamente quasi   mai  che il destinatario dei protocolli ("protocollatario" se non fosse una terminologia che possono capire solo i giuristi), vada incontro a situazioni e soggetti, li analizzi  , ne tragga elementi di valutazione e prosegua, un pò come una nave che sfiora gli scogli e crea e disegna le mappe della costa,  senza che gli artefici del/dei protocollo/i riescano a bloccarlo/incastrarlo  e così  si trovino non volenti a far capire nei dettagli tutto. In quei rarissimi casi  l'incaponimento operativo crea ulteriori varchi e l'indebolimento ulteriore del protocollo  può arrivare sino alla sua deflagrazione .  
La forza dei "protocolli" sta nella gestione (coperta) personale dell'individuo secondo i parametri dell'uso comune e del buonensocomune, nella imitazione della casualitò, e nella assenza di paranoia del soggetto, che qualora si avveda vedrà immancabilmente  porsi in essere la porzione psichiatrica operativa del protocollo,   attraverso una manipolazione atta a creare la diagnosi dello stato patologico "paranoico" . Ma è un correre ai ripari. 
8. LA PROFILAZIONE DELIROIDE DA PROTOCOLLO GENERALE SUL "COMPLOTTISMO" E LA SCUOLA TAVISTOCK. 
A noi è capitato di notare varie fesserie e molte persone che agitavano tematiche apparentemente simili, ma gestite con personaggi e modalità tali da screditare tutto, od inserire in circuiti destabilizzanti e deliroidi  alcuni malcapitati in buona fede, spesso  essi in stato patologico paranoico deliroide reale. 
A nostro giudizio si tratta di attività di depistaggio, copertura e distrazione che si avvalgono anche di soggetti recitanti, che creano false informazioni, attenzione su fatti inesistenti o artificialmente creati o, quando in qualche modo afferenti  al regno delle cose vere, fatti  di insignificante importanza od ancora eccentrici rispetto alle cose vere  da nascondere, infine screditando tutto e tutti. 
Le "balle" ( di fieno ) che nascondono e fanno sparire nel marasma le pagliuzze d'oro.  
Anche qui una matrice Tavistockiana intorno alla creazione di modelli pseudo informativi congegnati per chiudere in cerchie autoreferenziali le informazioni vere e annacquarle con un marasma di scemenze, o per far diffondere solo alcune conoscenze al fine di verificarne l'impatto o di annullarne la portata cognitiva in quanto immesse in ambiti che le autoscreditano . Ne abbiamo dato amplio conto in vari articoli disintegrando l'operazione in Italia del "complottismo" che nel 2011 era ancora attivamente lanciato ormai da un decennio. Il ciomplottismo  di cui parliano ( a parte che l'etichetta vedo dappertutto il complotto è già una condanna psichiatrico deliroide in NOMEN e che il nomen con tutta probabilitò è stato cogegnato come i contenuti in funzone della ghettizzazione) falsifica la controinformazione o semplicemente la rende impotente concentrando la gente sulla sola punta di una sola piramide o su una multinazionale dal nome lontano: realtà inafferrabili e destinate per vocazione a distrarre dalla realtà concreta e vicina, quella  che conta, strutturata sotterraneamente anche nella sua sofisticata copertura.   
Ma siamo andati avanti separando con il nostro metodo concreto e scientifico, anche perché avevamo una solida base probatoria e oggettiva monte. 
 
9.     IL PROTOCOLLO SUI PROTOCOLLI 
La inversione dei ruoli cui abbiamo appena alluso chiaramente è LA ULTERIORE CHIAVE DI VOLTA : applicare un protocollo investigativo a protocollo gestito era mai successo ?! 
Abbiamo seguito, senza farci coinvolgere in alcun modo, persone infiltrate (ovviamente scoprendolo alla fine grazie al nostro assecondare, in attesa di errori o fughe da missione fallita), honey trap e falsi controinformatori,  arrivando ad individuare pazientemente  la gestione loro, ma soprattutto abbiamo verificato attività varie, classificate da noi,  scoprendone le matrici oggettive e/o dandone prova oggettivata. 
Il "protocollo" applicato ai "protocolli" era ben semplice: non dar conto della nostra attenzione scientifica a ciò che accadeva intorno, inglobare ogni attività in prove (registrazioni ed altro) e poi analizzare il tutto con metodo verificabile.
E' accaduto così che una telefonata artefatta lasciata in segreteria telefonica del cellulare presso  provider  omnitel,  con le cautele probatorie necessarie, sia divenuta la prova di reati e la prova del movente ma soprattutto la prova delle metodologie psichiatriche e delle finalità della porzione del protocollo attivata. 
O che, presumendo depistaggi abbiamo scavalcato l'accertamento giudiziario facendo ascoltare una voce direttamente a migliaia di persone che la conoscevano e non da blog, segnando vari punti. L'uso di copertura e nick è stato vanificato: al mero accertamento eventuale è stata sostituita la messa a conoscenza diretta di migliaia di persone che non solo hanno letto ma hanno capito di quale persona e di quali realtà si facevano emergere i connotati coperti, e ovviamente la qualità dei destinatari della particolare informazione era il presupposto stesso della operazione  

Una attività orchestrata allo scoperto per denigrare Paolo Ferraro e depistare su dati e fatti. In troppi sanno chi siano il pessimo autore & company IL TERZO VIDEO AUDIO 

O che partecipando a decine di convegni conferenze creati in aree e cerchie ristrette e tarate per isolare, abbiamo scientemente decontestualizzato le nostre conferenze e  le abbiamo riprodotte  e gestite in modo autonomo, affinché la gente osservasse solo contenuti reali e dati e prove ed argomentazioni.  
O che capendo che il primario interesse di chi muoveva i protocolli fosse destabilizzare e distruggere un rapporto reale di coppia e convivenza, abbiamo creato ad arte e metodicamente un inganno atto a far sottovalutare il fatto, sino a che è divenuto insormontabile, ed è stato anche piacevole lasciar fare e gestire (direi lievemente cinico se non fosse stata una strategia letteralmente progettata che ha salvaguardato da ulteriori mosse ed attacchi Patrizia, e impegnato solo sporadicamente e piacevolmente il sottoscritto, con qualche  piccolo rischio da trappola strumentale: avete profilato un inganno ..! ).
O che dando spago e facendo finta di perdere energie e risorse in varie quisquilie abbiamo invece concentrato tutto e le nostre energie intellettuali nello sviscerare lo  sviscerabile  ... lasciando per ultime prove audio sconvolgenti proprio sul cuore delle metodologie psivchiatriche, più mellifluamente pericolose, che gestiscono attività e protocolli ...  per "aiutare" e perchè "si vuole bene". 

UN VIDEO AUDIO INEDITO. UNA PROVA DIRETTA SCONVOLGENTE SU APPARATI COLLEGAMENTI PSICHIATRIA DEVIATA E L’ATTACCO FRONTALE PER TENTARE DI RISALIRE LA CHINA E FERMARE IL MAGISTRATO PAOLO FERRARO ANNO 2011 .   

UN PROFILO ARTIFICIALMENTE COSTRUITO. Seconda parte. La sgangherata e deliroide geometria manipolativa.

O che siamo riusciti ad obiettivare e contestualizzare con analisi ed elaborazioni audio video ormai ascoltata da molte decine di migliaia di persone proprio i fatti e dati della casa della Cecchignola, usando chi in realtà mirava a pseudo informare ed a creare dubbi artificiali,  letteralmente scavalcandolo e sovrapponendo tecniche di analisi "contestualizzanti" e di razionalizzazione frutto del metodo investigativo e valutativo noto ai migliori inquirenti (e quando un personaggio avvocato ironizzava su metodo induttivo concreto ce la ridevamo alla grande, guardando in prospettiva ai due anni successivi). Anche il supeficiale sarcasmo e la becera ironia un certi ambiti è "protocollo". 

CECCHIGNOLA MAGISTRATURA ROMANA SERVIZI E SUPERGLADIO . UNA VICENDA OGGI INTEGRALMENTE SPIEGATA E CONTESTUALIZZATA TRA AUDIO, INTRIGHI, CONOSCENZE NASCOSTE E ATTIVITA' ' CRIMINALI LEGATE AD UN PERICOLOSO APPARATO

Ed è accaduto così che tutti hanno capito perché una inesplorata destabilizzazione di coppia nel 1992 aveva lasciato il punto interrogativo di una Daniela che munita di un badge "straordinario" uscisse tutte le mattine dall'ufficio recandosi a piedi in quel di Parioli corso Trieste, perché l'avvocato Marco Ferraro  brigasse allora contro me e tentasse una abborracciata pista facendosi scoprire ed ascoltare da altra cornetta al telefono con mio padre nel novembre 1993, e perché un professionista amico di Michele Coiro maestro mio e magistrato vero,  mi avesse detto, dopo un breve confronto-accertamento, ascoltando chi doveva essere sentito, "togliti da quella gente", e perché una magistrata avesse dato un sofferto "forfait" nel  gennaio del 1995   rivelando  "cripticamente" dinanzi a me ad altra magistrata amica comune e con responsabilità di "corrente" che la missione (intima) non ce la faceva più a portarla a termine (per eccesso di coinvolgimento),  perché la avvenente  e vitale amica avvocatessa che frequentò strettamente Scopelliti sino agli anni novanta mi fosse stata ripresentata ( era una conoscenza del liceo ) da Giuseppe Corasaniti che mi volle portare ( e quando mai ) ad una conferenza della LUISS il 4 o 5 febbraio del 1995 a poca distanza dal "forfait",   e il più che venne  sino al maggio 1995 dopo lo lasciamo a facile immaginazione, e perché Silvia Canali mi fu mandata col fiocchettino dalla segretaria del procuratore per farle fare tirocinio nell'ottobre 1995 perché la famiglia ORFEI padre in testa reduce da una mera montatura giudiziaria per essere stato incastrato (non si sa in base a quali informazioni) in presunta attività di intelligenza con potenza straniera quale consulente geopolitico del governo De Mita,  sembrava avessero vinto al lotto quando ella si allontanò dal ruolo di "mogliettina", e perché dal condomino della abitazione in cui convivevamo vidi per due volte sgaiattolare , infastidito dall'essere stato notato,  Gianfranco Gilardi allora segretario nazionale di MD e    giudice civile a MIlano ma romano ( era la casa della  della madre , così come la abitazione in uso alla Canali era di proprietà della di lei madre Fiorella Vallini che vi aveva abitato ovviamente), e perchè   Giuseppe Cascini  seduto a quel tavolino nel 1996 avesse ostentato di non conoscere Silvia Canali e lei sbalordita avesse poi esclamato tra sè e sè a bassa voce " che figlio di ..." o espressione analoga , perché  la Canali celasse nel 1996 due cofanetti di gioielli che vidi per caso in fondo ad un armadio e mi disse che erano anche di una sua amica e mi parlò senza spiegazioni al dettaglio che altra amica poi ebbe nel liceo Socrate un grave incidente risultandone il viso letteralmente schiacciato a pizza e perché noi la abbiamo ritrovata, laureata della LUISS, e perché quando la Canali mi raccontò di quello che accadeva  nel liceo Sovrate di Garbatella tra il 1983 ed il 1984 ( eravamo a "campo dei fiori" dinanzi al cunema e dovevamo attendere l'inizio del film per quasi una ora, e poi di "Angelo" lo stuart e compagnia nel 1985, stessi per decidere di andarmene via e solo la sua accorata manifestazione di deliberata serietà più la circostanza che si era aprte lealmente  mi indussero a rimanere a verificarne la buona fede, e perché nella primavera 1996 dopo un intervento al consiglio nazionale di M.D.successivo alle mie dimissioni originate dalla persecuzione pubblica di Francesco Misiani, Agnello Rossi venne alludendo a conseguenze da me neanche capite ma che avrebbero visto sostanzialmente attività e vendette a distanza ...e in modo ancor più del tutto implicito fece intendere la stessa cosa Giuseppe Cascini dinanzi a me ed all'articolo paginone uscito sulla mia lettera di dimissioni mandata anche per questo al quotidiano IL MANIFESTO, e perché  Rosanna, Gustavo ed altri sembravano nascondere cose e perchè a spizzichi e bocconi insufficienti me le avesse solo alluse Cecilia, e perché nel 1996 e poi nel novembre 2007 incontrai il magistrato Giacinto in luogo e con modalità tale da lasciarmi un punto  interrogativo allora che non avevo neanche  lontanamente  alcun motivo di dubitare   di alcunchè e difatti annotai la stranezza e basta, perché La Sabrina della Cecchignola mi fosse stata tra il novembre 2006 ed il maggio 2007 reiteratamente presentata da ROBERTO AMOROSI magistrato addetto all'ufficio legislativo del Ministero degli Esteri quando era D'alema ministro, perché fosse lo stesso magistrato che era spuntato in un campeggio sperduto nel luglio 2006 dove ero in vacation da solo, quando separatomi avevo scoperto contemporaneamente chi fosse Silvia Canali e che era rientrata nel ruolo ( "tolta la maschera" disse la sorella, dopo aver "sdirazzato" per qualcosa di simile all'amore dal 1995 al 2005 dico io, nell'odio allora incomprensibile per me della madre,  e perché vi fosse stata in mia assenza una violentissima lite tra Silvia Canali e la madre Fiorella Vallini nel 2002  in quell'isola toscana, l'anno in cui una bamboletta wooddo con tanto dinspilloni era a stata appicata prima alla finestra porta di stanza ubicata al pino  di sotto della casa e poi in vistadinanzi a ccencello di ingresso,  e perchè poi magicamente fosse comparso  nelle acque a settembre 2003 ( radicalmente incrinati in apparenza i  rapporti tra la Canali e la madre )  in quel di Marina di Camerota  il magistrato VALERIO SAVIO, della medesima area e cordata di AMOROSI, PESCI, CASCINI, AGNELLO ROSSI e altri e perché tutti i perché ed i particolari da me memorizzati grazie ad un dono di natura  che a me non  dispiace e che alcuni volevano mitigare o portar via (ampliezza dell'hard disk e velocità della RAM subito sotto il cappello :D), particolari in buona parte raccontati in quattro anni si allineino ... attraverso la enucleazione della sètta apparato nascosto nel cuore di MD e la analisi del ruolo  di una certa psichiatria di apparato,  attraverso le gesta nefande di quando hanno pensato di poter uscire allo scoperto e le prove di cosa vi fosse nella Cecchignola, del fatto che  i magistrati della Procura sapessero tutto e la circostanza che la sceneggiata mostruosa si sia infranta sull'onda di quattro anni di analisi ed informazione, dei verbali della audizione di Pietro Saviotti e sulle cose a me dette da Alberto Caperna . 
E sapete anche perché la cordata apparatino di MD ( nomenklatura )  si riunì, dopo lo stallo in sezione romana, separatamente sulla vicenda DNA Falcone e maxi processo e  avversamento della "incostituzionale fattispecie di associazione per delinquere di stampo mafioso" (?!) e perché sin dal giugno del 1990 non  legai in alcun modo con  Stefano Pesci e Giuseppe Cascini,  imparando poi a sapere bene chi fossero .....  ma mai avrei immaginato che un ex avvocato bolognese di soccorso rosso, già di democrazia proletaria e dell'ala militarista  ... ... :
10. I QUESTUANTI INVIATI e GLI AUTOGOL 
Ed arriva il momento di una vera perla.  
Dal 2011 ad oggi vi sono state tante  telefonate di belle persone  e positive e di persone che chiedevano consigli od aiuto. 
Quasi trenta persone ho invece contato/classificato e gestito col metodo indicato sopra ,  in quattro anni, che telefonavano  e scrivevano con racconti di storie improbabili e palesemente costruite in modo artificiale, con richieste assurde e con telefonate semideliranti,  tra ripetute telefonate e mail ed   isolate telefonate corrispondenti al tipo del millantatore disturbatore.
Ma tra esse , pescato a caso,  un "tizio" che mi fece arrivare uno scritto su file doc denominato "QUERELA"  ... che era una mega chicca. 
Tutto trasudava di costruzione e di parziale racconto vero o "mimato" quasi a parodia (una caratteristica notata altre volte) su protocolli metodi diffamatori e denigratori, e dalla lettura attenta di allora ricavai che  erano serenamente ipotizzabili una qualche impronta "gestita" ovvero   tracce di manipolazione e disagio  di psichiatrico rilievo "proiettabile". 
Mai gestito il file,  ma ora rileva ... sotto vari profili .... ivi compreso il tentativo di farmelo utilizzare ... magari  come semplificazione dei protocolli gestiti (?!)  ... :  non è da escludere che fosse un protocollo per farmi entrare in un protocollo (:D :D scherzo  .... tra il serio ed il faceto). 
Ma direi lo scritto vale come esempio a contrario del lavoro che sto portando a termine ... e come esempio di ciò che non avendo senso non va fatto né pensato ma al contempo come indice di metodologie di gestione tentata, con varie sub-ipotesi. 
Prendetelo come ritenete e volete . 
Ve lo metto di seguito cliccabile da immagine in formato pdf sostituendo ogni riferimento a nomi città e luoghi.
Lo ridenominai in file copiato "IL PROTOCOLLO IDIOTA" ma a suo modo è una altra prova anche lui ...... persino se fossero  reali storia persona e non artificialmente costruito lo scritto .. ( cosa della quale abbiamo consistenti e ragionevoli dubbi ,,,  ).

 
 


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